Rendiamo le nostre case ed aziende più efficienti, migliorando la classe energetica a costo zero per i cittadini, privati ed aziende.
Il Superbonus è stato pensato per contribuire al rilancio dell’economia nazionale e soprattutto del nostro territorio ma maggiormente per sostenere famiglie e imprese.
Le Famiglie e i Privati possono cosi rimettere a nuovo, riqualificare energicamente, ridare valore immobiliare alla propria abitazione.
Le Imprese, piccole e medie, hanno in questo modo una grande opportunità di riavvio della propria attività dopo mesi di lock-down e di crollo.
Attualmente viviamo in immobili che hanno ampiamente superato mezzo secolo di vita e sono realmente vecchi sia per l’età anagrafica sia per tipologia edificativa e per dotazioni di impianti, vale a dire con caratteristiche anacronistiche rispetto agli standard attuali e che impattano negativamente sullo stile di vita e il confort che caratterizza la società di oggi sempre più alla ricerca di soluzioni confortevoli e sempre più attenta ad efficentamento e risparmio.
Il decreto rilancio approvato in via definitiva dal Parlamento lo scorso 16 luglio, pubblicato in gazzetta il 22 luglio divenendo legge, punta a tutti gli effetti sul mattone.
Le abitazioni, intese sia come condomini, sia come singole unità immobiliari, sono la leva per la ripresa dell’economia, per la messa in sicurezza e l’efficentamento energetico del patrimonio edilizio e per un nuovo abitare dei contribuenti che grazie ai meccanismi del super bonus, potranno apportare significativi miglioramenti ai propri appartamenti, ville –villette, prime e seconde case, purché non di lusso, senza dovere mettere mano ai portafogli.
Il superbonus eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Le nuove misure si aggiungono a quelle già previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (c.d. Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (c.d. Ecobonus).
Tra le novità introdotte, è prevista la possibilità, al posto della fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. In questo caso si dovrà inviare dal 15 ottobre 2020 una comunicazione per esercitare l’opzione.
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La detrazione è riconosciuta nella misura del 110% da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi.
In alternativa alla fruizione diretta della detrazione, è possibile optare per un contributo sottoforma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (sconto in fattura) o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.
La cessione può essere disposta in favore:
Per esercitare l’opzione, oltre agli adempimenti previsti per ottenere le detrazioni, il contribuente deve acquisire anche